LA STORIA
Fratello
dei suoi due predecessori, nacque il 6 aprile 1765, Carlo Felice era
l'undicesimo figlio di Vittorio Amedeo III e di Maria Antonietta Ferdinanda di Borbone.
Sposò
il 6 aprile 1807 Maria Cristina di Borbone, nipote di Maria Antonietta regina
di Francia, Infanta delle Due Sicilie.
Fu viceré di Sardegna (con intervalli) dal 1799 al 1821.
Divenne duca di Genova dopo che il Congresso di Vienna trasformò la Repubblica genovese in ducato e
l'assegnò al regno di Sardegna.
Quando suo fratello Vittorio Amedeo I abdicò il 13 maggio 1821 in suo favore,
da
Modena, dove si trovava, sconfessò il reggente Carlo Alberto che aveva concesso la costituzione:
“Se avete ancora una goccia di sangue reale Sabaudo dovete partire
per Novara e attendere ordini”, e chiese l'intervento austriaco per reprimere l'insurrezione.
Assolutista
e sostenitore della monarchia per diritto divino, si oppose a qualsiasi forma
di liberalismo. e, dopo aver severamente colpito gli autori del moto
rivoluzionario del '21, limitò le sue cure al campo economico, giudiziario
(codice del '27) e militare (spedizione contro i pirati barbareschi di Tripoli
del 1825).
Furono
dieci anni di grigiore anche per quanto riguarda la cultura, (stesso stile dei
fratelli), parzialmente riscattato dall’acquisto della collezione Drovetti
(Museo egizio), dalla fondazione della Reale Compagnia Drammatica e del teatro
di Genova, e dalla riforma dell’accademia di pittura e scultura.
In
politica estera si dimostrò più vicino di suo fratello all'Austria, di cui
rimase fedele alleato fino alla morte. Il suo ministro dell'interno, il
savoiardo Roget de Cholex, aveva carta bianca, secondo il motto "non sono
diventato re per essere tormentato".
Carlo
Felice non aveva un buon rapporto con Torino, giudicata troppo liberale, e la
cosa era reciproca: i torinesi lo soprannominarono “Carlo Feroce”
La
coppia reale preferiva la Savoia e lo dimostrò promuovendovi opere di vario
tipo e scegliendola come ultima dimora.
Fu
promosso il restauro di Altacomba, che fu poi affidata ad una comunità
monastica e dove si celebrarono cerimonie solenni in onore dei tanti principi
ivi sepolti, furono effettuati importanti lavori di arginamento delle valli
d’Isere e Arc, miglioramenti della rete stradale e il ripristino della Scuola
delle Mine a Pasey.
Carlo
Felice morì a Torino il 27 aprile 1831 e, secondo le sue volontà, fu sepolto
nell’Abbazia di Altacomba, nonostante fosse ormai tradizione per i Re di
Sardegna riposare nella Basilica di Superga.
Con lui si spense il ramo principale della Dinastia passando la Corona al suo
lontano cugino Carlo Alberto del ramo cadetto dei Carignano.