LA STORIA
Carlo Alberto nacque a
Torino il 2 ottobre 1798, figlio di Carlo Emanuele I, principe di
Carignano e di Albertina Maria Cristina di Sassonia. La morte prematura
del padre e l’indifferenza della madre segnarono la giovinezza di Carlo
Alberto, trascorsa a Parigi tra la solitudine e le ristrettezze economiche.
Nel 1814 fu chiamato a
Torino da Vittorio Emanuele I il quale lo scelse come successore,
preferendolo a Francesco IV di Modena troppo vicino all’Austria.
Sposò a Firenze il 30
settembre 1817 Maria Teresa, donna fredda ed austera, Arciduchessa
d’Austria, figlia di Ferdinando il Granduca di Toscana (figlio dell’Imperatore
Leopoldo II) dalla quale ebbe tre figli: Vittorio
Emanuele suo successore, Maria Cristina e Ferdinando duca di
Genova.
Amò segretamente Maria
Antonietta di Truchsess, dolce e remissiva, che prese come dama di compagnia
della moglie e da cui ebbe un figlio che chiamò Carlo Felice.
Prima di salire al trono
dovette subire molte umiliazioni, essendo sposo di una “altezza reale” mentre lui
era solo conte (figlio di un ramo cadetto dei Savoia), ad ogni ricevimento non
gli era permesso di entrare a fianco della moglie, prima veniva annunciato
l’ingresso di “sua Altezza Reale l’Arciduchessa” e solo dopo il suo ingresso
annunciato come “Conte”.
Divenuto Re nel 1831
creò una corte sontuosa, protesse gli artisti, fece elevare monumenti alla
memoria dei suoi predecessori, espose al pubblico i tesori reali.
Rinnovò gli ordini cavallereschi e fondò l’Ordine civile dei
Savoia il 29 ottobre 1831. Aiutò la chiesa e contribuì a diverse beatificazioni.
Si trovò anche ad affrontare
le agitazioni mazziniane, i complotti liberali, la cospirazione di ufficiali a
Torino, ad Alessandria e Chambèry.
Condusse una politica
reazionaria e represse duramente la cospirazione della giovane Italia del 1833.
Per una decina d’anni tentò
di conciliare con il suo evidente conservatorismo e la docilità i rapporti con l’Austria.
Per rafforzare lo stato ma
anche per svecchiare le strutture statali promulgò una riforma dei codici, con
l’abolizione dei diritti feudali, dette impulso all’agricoltura e al commercio,
favorì l’incremento del porto di Genova e la costruzione di strade e ferrovie.
Fu anche promotore di
cultura storica e patrocinò i congressi scientifici.
Dopo l’insurrezione del 1848
e dopo le Cinque Giornate che avevano liberato Milano decise di entrare in
guerra contro l’Austria, subito da Napoli, Firenze e da Roma arrivarono
rinforzi ma non furono debitamente valorizzati
Carlo Alberto non era interessato alla guerra federalista, approfittava della
guerra come fecero i sui avi per ampliare il regno. Visse battaglie celebri
come Goito e Pastrengo, ma poi fu sconfitto a Custoza nel 1848 a questo punto
abbandonò i milanesi al suo destino e si apprestò a firmare l’armistizio con
l’Austria.
Questo permise agli
austriaci di riorganizzarsi e alla ripresa della guerra austriaca il Re fu
nuovamente battuto a Novara il 23 marzo 1849 esponendosi personalmente al fuoco nemico.
Abdicò in favore di Vittorio
Emanuele II nella speranza di ottenere delle condizioni meno gravose.
Partì per il Portogallo,
sotto il nome di conte di Barge.
Morì a Oporto il 28 luglio 1849, fu sepolto con gran pompa magna
nella basilica di Superga.
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