Amedeo III il crociato nasce nel 1094 da
Umberto II e da Gisla di Borgogna. Nel 1103 succede al padre sotto la tutela
della madre e di Aimone conte di Ginevra. Si sposa in prime nozze con
Adelaide, dalla quale ebbe una figlia di nome Alice, che andò
sposa a Umberto di Beaujeu. Nel 1130 si sposa con Matilde d’Albon figlia
di Guido VI delfino di Vienne e da questa ebbe un figlio, Umberto, che gli
successe. Amedeo III fu il primo ad usare il titolo di conte di Savoia. Abolì
lo stemma dell’aquila nera in campo d’oro sostituendolo con quello della
croce bianca in campo rosso. Diede la carta di libertà ai Comuni con lo Statuto di Susa. Coniò monete nella zecca di Susa e sembra aprì
una zecca a Rhème in valle d’Aosta. Amedeo III si trovava in una situazione
politica eccellente, poteva appoggiarsi all’impero ricorrendo al cugino
EnricoV, come poteva rivolgersi al cognato re di Francia ed aveva la protezione
della chiesa grazie allo zio Guido di Vienne. Nel 1147 giunge come crociato a
Costantinopoli ma la sorte non gli fu propizia il 1 aprile 1148 a Nicosia nell’isola di Cipro muore di peste e viene
sepolto nell’abazia del Monte Santa Croce.
Le zecche e le monete:
Le monete battute a nome di Amedeo III furono emesse esclusivamente dalla
zecca di Susa, la sola che il conte sabaudo mantenne aperta, così come fece il
padre, battendovi denari in argento, ma di titolo più scadente. La
caratteristica di questi denari secusini, rispetto a quelli del predecessore,
oltre al nome del conte, è quella di avere impresso, al rovescio, tre bisanti
in palo, in alternativa alla stella a 6 o ad 8 punte con due bisanti in sbarra,
mantennero, invece al diritto, la croce piana, che da piana è trasformata in
patente, cioè con le estremità allargate, pur mantenendo il bisante nel 1° e
2° quarto. Oltre a questa tipologia di base, esistono numerosissime varianti,
riguardanti la forma delle lettere, l'inserimento fra di esse di segni
particolari, quali cunei, anellini, ecc., anche la forma subisce delle
alterazioni spaziando da uno stile rozzo a Denari in buona fattura, come pure il
peso presenta notevoli oscillazioni. Ma il Denaro Secusino di Amedeo III
presenta altre caratteristiche varianti di notevole interesse numismatico,
costituite dalle anomalie delle leggende prodotte dagli incisori dei coni usati
nella zecca di Susa, tali imprecisioni hanno portato gli studiosi a credere che
i denari fossero prodotti in zecche diverse, (Sion, nel vallese e Rhèmes-st.
Georges, nella regione valdostana) ma recenti studi del numismatico M. Orlandoni
confermano che, per vari motivi, storici e geografici, e per le evidenti
caratteristiche tipologiche legate alla produzione secusina, tali tipologie
vanno considetate unicamente delle varianti anomale, e come tali devono essere
restituite alla zecca di Susa che le ha prodotte. Di seguito riportiamo un
esemplare del tipo più comune ricordando la notevole quantità di varianti,
alcune di grande rarità.
Denaro Secusino
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+ AMEDEVS°
croce patente con bisante nel
1° e 2° quarto
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+ SECVSIA°
tre bisanti in palo.
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Rarità: C |
Zecca: Susa |
Metallo:
Argento
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Diametro: 17/19 mm |
Peso: 0,68/1,20 gr. |
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Obolo
E' molto probabile che l'Obolo, ai tempi di Amedeo III,
valesse 1/2 Denaro. Ma come per il predecessore Umberto II, mancando
documentazione scritta, risulta difficile stabilirne, in assoluto l'esatto
valore. |
+ AMEDEUS o
croce patente con bisante
nel 1° e 2° quarto
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+ SECVSIA o
tre bisanti in palo
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Rarità: R4 |
Zecca: Susa |
Metallo: Argento
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Diametro: 13/14 mm |
Peso: 0,30/0,50 gr. |
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Riferimenti: Elio Biaggi (otto secoli di storia delle Monete Sabaude) vol. 1