Francobolli ordinari perforati con nuovo valore, usati per affrancare biglietti postali pubblicitari.

Privilegio riservato alle forze armate, che potevano spedire corrispondenza senza costi. Sono state emesse delle marche per riconoscere tale corrispondenza.

Esenzione del pagamento delle tasse postali. La franchigia consisteva nel non pagare le tasse della corrispondenza in arrivo, e tale pratica rimase in atto sino al 1874, tanto che il Re godeva di franchigia illimitata. Solo dal 1875 il Re e l’intera famiglia reale, e in seguito anche il Presidente della Repubblica, e tra il 1973 e il 1977 anche i sindaci dei singoli comuni, in quanto "ufficiali di governo", vennero dotati di appositi bolli per rendere il proprio carteggio in franchigia. Durante la Guerra anche ai militari fu concesso questo privilegio, che eccezionalmente fu esteso anche ai civili in caso di gravi calamità naturali.

Piccolo pezzetto di carta al quale siamo molto affezionati.

Francobollo tagliato a metà, solitamente lungo la diagonale, per ottenere la metà del valore facciale. Sistema usato anticamente o in periodo di guerra per adeguare le tariffe postali in mancanza dei francobolli correnti. Esempio più diffuso nel periodo dello Stato Pontificio e delle Romagne.

Caratteristica del francobollo che riguarda il suo stato di conservazione.

Parte anteriore della busta.

Si dice di francobollo non più valido per l'affrancatura.

Tecnica di creazione degli elementi stampanti. Consiste nello "sciogliere" una lamina di metallo all'interno di una matrice di cera o guttaperca cosparsa di materiale conduttivo. L'immersione in soluzione elettrolitica e il passaggio di corrente provoca il deposito della lamina di metallo sulla superficie della matrice.

Francobolli emessi per l'affrancatura dei giornali (attualmente non più in uso).

Serie di francobolli aventi stesse caratteristiche o soggetto, emessi in diversi paesi o diverse aree. Un esempio è rappresentato dai soprastampati per le isole dell'Egeo.

Patina adesiva presente sul retro dei francobolli che permette di incollarli sulla corrispondenza. Esistono diversi tipi di gomme.

Francobollo con al verso gomma (colla) integra mai toccata ne danneggiata.

Francobollo con al verso gomma (colla) originale, ma con traccia di linguella o qualche piccola imperfezione.

Moneta usata nel regno delle due Sicilie, da distinguere tra quello napoletano (0,042 lire italiane) e quello siciliano (0,021 lire italiane).

Il nome che contraddistingue il francobollo più conosciuto della Repubblica Italiana. E' il valore da lire 205 di colore rosa emesso per commemorare la visita nel 1961 del Presidente della Repubblica Gronchi in alcuni paesi del Sud America. Conteneva un errore e fu ritirato dalla vendita. In segiuto fu sostituito correggendo l'errore e sostituendo il colore rosa con il grigio.

Procedimento che consente di ottenere impronte in rilievo tramite la compressione della carta tra un punzone in rilievo e un contropunzone cavo.

Riferito a francobollo perfetto, nuovo e con gomma originale, senza traccia di macchie o linguella.

Cartolina o biglietto con affrancatura prestampata.

Presente nei francobolli del regno e dei primi anni della repubblica, è la striscia di carta non stampata compresa tra due tavole. I francobolli venivano stampati in quattro blocchi (tavole) per foglio.