Capellina |
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Moneta del ducato di Modena. Veniva così chiamata perchè raffigurava il Duca con i capelli lunghi. Il suo valore era di due Soldi e sei Denari. |
Capellone |
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Scudo da 20 lire coniato da Vittorio Emanuele III in occasione della marcia su Roma (detto anche elmetto). |
Carantano |
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Nome dato al grosso tirolino dei Conti di Tirolo quando divennero Duchi di Carinzia( 1286). Fino al 1858 fu così chiamata, nel Lombardo Veneto, la pezzatura del Kreuzer del valore di 1/60 di Fiorino. |
Caritas |
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"Carità a volte Claritas". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Carlino |
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Termine inizialmente usato per alcune monete coniate dai Principi che avevano il nome di Carlo. La più antica è il grosso napoletano di Carlo I d'Angiò, noto anche come saluto (1278). |
Cavallo |
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Moneta in rame che venne coniata per la prima volta da Ferdinando I d'Aragona nel 1472 nella zecca di Napoli e poi nelle altre zecche del regno (Aquila, Amatrice, Capua, Sulmona, ecc.). Al rovescio è raffigurato un cavallo. |
Cavallotto |
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Nome generico dato alle monete recanti un cavallo o un cavaliere ed equivalenti al grosso. |
Cella |
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Abbreviazione corrotta di uccello (aucella). Era una moneta d'argento fatta coniare da Giovanni II di Napoli (1414-1435), dal valore di 1/4 di carlino. Ebbe corso fino al 1458 data in cui fu vietato il conio. |
Centenionale |
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Piccola moneta romana in bronzo, valutata la centesima parte del miliarese. |
Centesimo |
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Centesima parte della lira, del Franco, o di qualsiasi altra valuta decimale. |
Cerere |
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"Dea dell'Agricoltura". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta. |
Cervia |
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Moneta di Massa coniata da Alberico Cibo Malaspina con al rovescio un cervo. |
Cianfrone |
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Inizialmente chiamato fluni e poi cianfrone, vennero così chiamate le monete tassate ed adulterate. dapprima scudi, poi mezzi scudi, coniati a Roma, Napoli nel XVI-XVII secolo. |
Cibele |
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"Madre degli Dei (Orientale)". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta. |
Clementia |
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"Clemenza". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Concordia |
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Divinità che presiedeva all'unione delle famiglie, delle case e dei cittadini. Fra i molti templi a lei consacrati, il più imponente sorgeva in Campidoglio e li si radunava il Senato nelle riunioni solenni. Nella monetazione imperiale appare spesso la figura di questa dea. L'effigie della dea Concordia (tratta dal denaro repubblicano della gens Aemelia) è rappresentata anche sulla moneta d'argento da lire 1000 coniata dalla Repubblica italiana nel 1970 in occasione del centenario di Roma capitale. |
Coniazione |
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L'opera di coniazione veniva un tempo, compiuta mediante la colata di metallo fuso in crogioli e stampi; questo sistema fu perfezionato mediante la pressofusione, cioè l'introduzione del metallo fuso nello stampo sotto pressione. Ora questi sistemi sono stati completamente soppiantati da un metodo di lavorazione a freddo, che consiste nell'introdurre il pezzo di metallo a temperatura ambiente fra i coni superiore ed inferiore montati su una pressa ad alta pressione. l'opera di coniazione di una moneta è compiuta in una sola fase di lavorazione, incidendo contemporaneamente le due facce ed eventualmente, se necessario il bordo, con iscrizioni o zigrinature. |
Conio |
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Utensile per stampare o incidere metalli, costituito da un blocchetto di acciaio duro con incise in cavo lettere e figure da imprimere sui metalli. Viene principalmente adoperato nelle zecche per l'incisione di medaglie o monete. |
Conservazione |
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Uno degli elementi che contribuisce a determinare il valore di mercato di una moneta è indubbiamente lo stato di conservazione, per una descrizione più dettagliata invitiamo il lettore a leggere le note nella sezione cataloghi di questo sito. E' importante non concentrarsi esclusivamente alla conservazione eccellente delle monete quanto all'aspetto storico e artistico. |
Constantia |
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"Costanza". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |