Testone |
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Nome che si diede alle grosse monete in argento, del valore di 1/4 di scudo, in virtù della grossa testa raffigurata al D/. Vide la luce verso la fine del XV secolo. |
Tirolino |
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Nome del denaro e particolarmente del Grosso d'argento emesso dai conti del Tirolo della dinastia di Gorizia dal 1271 al 1363. |
Titolo |
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Indica la percentuale di metallo di cui una moneta è principalmente composta. Si esprime quasi sempre in millesimi. |
Tolleranza |
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Indica i limiti di peso e di titolo entro i quali la moneta conserva il suo potere liberatorio anche divergendo dalle caratteristiche fissate dalla legge, tenendo presente i difetti di coniazione e derivanti l'usura per l'uso comune. |
Tornese |
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Nome italianizzato di un Denaro e di un Grosso coniati a Tours rispettivamente sotto Carlo Magno e Luigi IX e aventi per tipo un castello. |
Tosatura |
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Sottrazione di piccole parti di metallo pregiato dal bordo delle monete, questa pratica era molto diffusa e illegale. |
Tranqvillitas |
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"Traquillità, Serenità". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Trillina |
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Moneta milanese del valore di tre Denari coniata da Giavanni Maria Visconti. Monete dallo stesso nome furono coniate dai Gonzaga e dai Trivulzio. |
Trilobo |
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Motivo ornamentale caratteristico di molte monete del Medioevo formato da tre lobi (arco trilobato) che racchiudevano il soggetto o lo stemma impresso sulla moneta. |
Trionfo |
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Moneta del valore di due cavalli coniata a Napoli da Ferdinando I d'Aragona e così detta per il carro trionfale impresso sul rovescio. Fu così chiamata anche una moneta d'oro coniata in Sicilia da Carlo V. |
Variante |
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Viene così definita una difformità di una coniazione di una moneta rispetto all'esemplare tipo e perfetto. Si possono così avere varianti nell'incisione dei coni o nella battitura. |
Vberitas |
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"Ubertà, Fertilità(Vbertas)". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Venere |
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"Dea della bellezza e dell'amore". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta. |
Vesta |
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"Dea protettrice della famiglia". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta. |
Victoria |
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"Vittoria, quasi sempre alata". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Viennese |
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Denaro coniato dai Conti e Duchi di Savoia dal XIII secolo al XVI secolo, ad imitazione di quello battuto nella zecca di Vienne (Francia) dagli Arcivescovi della città, che ebbe largo credito e diffusione per la sua bontà. |
Virtvs |
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"Virtù, Coraggio eroico". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Vulcano |
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"Dio del ferro e del fuoco". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta. |
Zecca |
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Officina monetaria o azienda di Stato che ha l'esclusiva per coniare o battere moneta metallica, nel tempo le strutture e i metodi di coniazione si sono evoluti in funzione delle conoscenze tecniche acquisite nel tempo, sarà un argomento trattato nella sezione articoli di questo sito. |
Zecchino |
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Nome dato dalla metà del XVI secolo al Ducato d'oro di Venezia, quando per la preferenza data ai pezzi freschi di conio, il valore del Ducato fu aumentato a Lire 7 e 12 Soldi. Si ebbero frazioni di mezzo, quarto di Zecchino e multipli da 2, 3, 10, 12, 100 Zecchini. Imitati da altre zecche , come i Zecchini di Lucca del 1572, quelli di Toscana (Zecchino gigliato), di Genova del 1718, di Roma e Bologna, do Carlo Emanuele III di Sardegna, di Maria Teresa in Lombardia, ecc. A Venezia agli inizi del XVII secolo per ottenere l'equivalenza delle monete d'oro e di argento, fu emesso lo Zecchino d'argento del valore di 10 Lire. |