Quartarolo |
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Moneta veneziana in mistura coniata durante la Repubblica (1192-1328( del valore di 1/4 di Denaro, recante al diritto le lettere V-N-C-E disposte a croce e al rovescio una croce accantonata da gigli. |
Quattrino |
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Tutte le monete che avevano il valore di 4 denari piccoli venivano chiamate quattrino. |
Quinario |
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Moneta romana in argento di valore mezzo denaro, venne coniata anche in oro denominata 'quinario aureo' avente un valore corrispondente alla metà dell'aureo. |
Quinario |
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Moneta circolante nel periodo repubblicano, equivalente a 5 assi (da cui il nome) o mezzo denaro, il quinario era una moneta in argento. |
Qvies Reqvies |
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"Quiete, Riposo". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Rampante |
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In araldica, si dice di un animale ritto sulla zampa posteriore (generalmente a sinistra) e raffigurato di profilo, con le altre tre zampe in atto di arrampicarsi. Si trova di frequente il leone, il grifo e il cavallo. |
Reale |
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Grosso in argento coniato per la prima volta nel 1443 nella zecca di Aquila, a nome di Alfonso I d'Aragona. |
Reale d'oro |
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Moneta che ebbe corso in Italia meridionale e Sicilia. Quello più famoso e prestigioso è sicuramente il reale di Carlo I d'Angiò (1266-1285). |
Rolabasso |
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Nome di origine tedesca, sta ad indicare una moneta con valore di due grossi. Fu coniato nelle zecche di Carmaniola, Casale, Desana, Messerano, Montanaro ed in alcune di Savoia. |
Roma |
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"Dea dull'Urbe". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta. |
Rosalina |
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Moneta d'argento del Granducato di Toscana, emessa nel 1665, avente lo stesso peso e lo stesso valore delle monete spagnole da otto Reali. |
Rosina |
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Moneta aurea del Granducato di Toscana, emessa nel 1718 e avente valore quadruplo della Rosalina. Ha come tipi lo stemma mediceo e la pianta di rose fiorita e la marca della zecca di Livorno. |
Rovescio |
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Indica la parte posteriore della moneta o della medaglia che di solito presenta elementi figurativi. |
Rupia |
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Unità monetaria di vari Paesi asiatici e dell'isola di San Maurizio. Monete con tale denominazione furono emesse da Vittorio Emanuele III per la Somalia dal 1910 al 1921. Una Rupia d'argento corrispondeva a Lire 1,68. Fino ad allora la Somalia non aveva monetazione propria e gli scambi in quel paese avvenivano tramite baratto, o servendosi dell'unica moneta presente negli stati africani, il Tallero di Maria Teresa. |
Ruspone |
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Pezzo d'oro toscano del valore di 3 zecchini o ruspi, fu coniato per la prima volta da Cosimo III de Medici in Firenze. |
Saluto |
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Moneta coniata sia in oro che in argento. Ad emetterla fu Crlo I d'Angiò (1266.1285), con peso e valore pari agli austali reali. Prese il nome dalla rappresentazione del rovescio. |
Salvs |
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"Salute, Benessere". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Sampietrino |
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Moneta in rame coniata da Pio VI con valore di 2 baiocchi e mezzo, avente il ritratto di San Pietro (da cui il nome). |
Santacroce |
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Moneta in argento coniata a Lucca e così chiamata per via della scena della crocifissione raffigurata. |
Saturno |
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"Dio del tempio, fratello di Giove". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta. |