Paolo |
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Nome dato al grosso papale coniato da Paolo III (1534-1550). |
Papetto |
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Moneta argentea del valore di 2 Paoli o 20 Baiocchi, coniata nello Stato Pontificio da Papa Benedetto XIV e Papa Pio IX. Venne così chiamata perchè riportava la figura del Papa. |
Papiensi |
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Erano denominati denari Papiensi o Papiesi le monete in argento battute nella zecca di Pavia dagli Imperatori e re d'Italia germanici, a partire da Ottone I (962-967), monete che acquistarono grandissimo credito per la qualità della lega, che all'inizio conteneva,
per ogni Denaro 1,155 gr. di argento fino. |
Parpagliola |
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Nome originario della Provenza, usato per indicare una moneta di bassa lega. Sembra derivare da tale Parpaille, capo dei falsari monetari. |
Patachina o Petachina |
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Moneta di valore di 1/4 di grosso, equivalente al Sesino. Vide particolare diffusione nei territori di Genova e Savona. |
Patientia |
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"Pazienza". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Pax |
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"Pace". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Pegione |
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Nome volgare dato ad alcuni grossi di Milano di Galeazzo II e Barnabò Visconti e poi generalizzato a tutti i grossi da 1 soldo e 1/2.Sembre che il nome derivi dalla cattiva interpretazione che il popolino aveva dato della piccola aquila spiegata che compare su queste monete, scambiata per un piccione. |
Perpetvitas |
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"perpetuità, simile ad eternità". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Pezza |
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Denominazione generica di alcune monete di vario valore. In Toscana si chiamò Pezza una moneta fatta coniare per il Levante dal granduca Ferdinando dè Medici nel 1665. |
Pezzi |
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Così erano chiamate, al principio del XIX secolo, le piastre di Spagna. Avevano corso con il valore di 125 grana pari a 5,35 lire. |
Piastra |
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Nome generico col quale si indicano le monete d'argento di grande modulo. Deriva dallo spagnolo, equivale allo scudo e venne introdotta in Italia dagli spagnoli nel XVII secolo. |
Picciolo |
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Nome di una moneta fiorentina del valore di un quarto di Quattrino. Una moneta da due Piccioli in mistura venne coniata in Sicilia durante il brevissimo periodo di sovranità Sabauda. |
Pictavini |
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Furono denominati denari Pictavini quelli battuti dai
conti di Poitou nella loro zecca di Pictavi (Poitiers) e in seguito anche in altre zecche come ST. Jean d'Anglely, a Niost e a Melle.
Anche se l'origine del nome proviene da quello della zecca di Potiers, la zecca di Melle ha una grande importanza nella storia monetaria di questo paese, grazie ai ricchi giacimenti d'argento situati in quella regione. Il conio riporta nella leggenda circolare al diritto, il nome di Carlvs rex, e al rovescio, a tutto campo la leggenda in due linee MET ALO, ossia l'origine primitiva del nome di Melle METVLVM,
cambiato in METALLVM. La buona lega del metallo determinò il suo uso fino alla comparsa del Denaro Tornese.
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Pietas |
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"Pietà, obbedienza". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero. |
Pirreale |
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Reale di Pietro, moneta coniata a Messina, col valore di 1 reale da Pietro III d'Aragona (1282-1285). |
Pistola |
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Nome di uno scudo d'oro di Giovanna la Pazza e di Carlo V. In seguito si indicarono con tale nome tutti gli Scudu e specialmente le Doppie. |
Plutone |
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"Dio importante, fratello di Giove". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta. |
Popolino |
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Fiorino d'argento, coniato a Firenze nel secolo XIII, che portava raffigurati San Giovanni Battista e il giglio. Nello stesso periodo erano noti il Popolino di Roma con la figura del leone e quello di Lucca in mistura del 1369. |
Priapo |
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"Dio della generazione (fecondo)". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta. |