La nascita della prima moneta da una lira risale alla riforma monetaria voluta dal conte
Emanuele Filiberto nel 1562, questo evento segnò il trapasso per gli Stati sabaudi dal Medioevo all’epoca moderna. Introdusse al posto del grosso la
lira d’argento da 20 soldi e 240 denari dando un sistema monetario uniforme al Piemonte e alla Savoia; tre lire corrispondevano ad uno
scudo, tre scudi un
Filiberto d’oro battuto anche nei multipli da 9 lire e 27 lire (quest’ultimo mai apparso risulta noto attraverso i disegni del Promis).
La lira introdotta da Emanuele Filiberto detta, dal motto inciso nel rovescio “INSTAR OMNIVM” (un motto preso a prestito da Cicerone ‘Bruto 191’) che significa “uguale per tutti”, fu coniata a Torino, Chambery, Vercelli, Asti, Bourg en Bresse, Aosta e forse anche ad Asti, la moneta misura mm 35 di diametro e pesa 12.80 g.
E’ una moneta di grande interesse storico essendo la prima lira effettiva realmente coniata e circolante nello stato Sabaudo e non più una moneta di conto. Ma a quello storico si aggiungono l’interesse e il valore artistico per lo splendido ritratto al diritto inciso da Alessandro Cesati detto il Grechetto, perché nato a Cipro ma di padre italiano. Emanuele Filiberto volle che ad incidere le monete della sua riforma fosse il grande medaglista.
Su alcune di queste lire, rarissime, senza il marchio di zecca appare la data 1561 mentre la “Tavola delle nuove monete del Ducato di Savoia” porta la data del 13 marzo 1562. Il sig. Biaggi spiega questa incongruenza ipotizzando che le lire datate 1561 siano state battute nella zecca di Vercelli in base all’ordinanza dell’aprile 1561. e quindi in una fase ancora progettuale, insomma delle prove. Altra incongruenza si riscontra nelle monete coniate a Torino con data 1562 dato che questa città venne restituita dai francesi ai Savoia il 12 dicembre di quell’anno, non è possibile che la coniazione sia stata effettuata in uno spazio di tempo così breve. Sicuramente pur recando il millesimo 1562 furono battute nel 1563.
Lira 1562 |
Ø(mm): 35,00 Peso (g): 12,10-12,77 Metallo: argento Contorno: Liscio
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DIRITTO Busto di Emanuele Filiberto a destra corazzato, data
ROVESCIO INSTAR OMNIVM in ghirlanda di quercia, sigla |
Al diritto la moneta presenta il profilo del Duca a tutto campo rivolto a destra con testa nuda e busto corazzato con leggenda EM. FILIB. D. G. DUX. SAB. P. PED 1562. Al rovescio si trova il motto " INSTAR OMNIVM " contornato da ghirlanda di rami di quercia, in basso sotto il nastro sigle di zecca. . Il tondello presenta un diametro di 35 mm, con bordo liscio. Il metallo impiegato per la realizzazione di questa moneta è l'argento per un peso variabile fra 12,10 e 12,77 grammi.
Sigle di zecca
A zecca di Aosta
B zecca di Bourg
P zecca di Chambery
T zecca di Torino
V zecca di Vercelli
Senza segno di zecca Asti